La mia prima maratona a Roma
di Mirko Torresani
Ciao ragazzi!
Finalmente scrivo anch’io qualcosa di mio! Ho voluto scrivere qui perché mi piacerebbe farvi sapere ciò che penso e raccontarvi la mia esperienza.
Sono entrato negli UR nel 2014 quando erano appena stati creati da Gianluca, Valentina, Michele, Roberto altri runners che correvano insieme. Inizialmente era stato creato come un gruppo per allenarsi tutti insieme presso la Montagnetta di San Siro, non avevo neanche tanta confidenza con voi ed ero entrato per seguire alcuni miei amici runners.
Dopo con il tempo, giorno dopo giorno ho conosciuto molti di voi, anche se non è stato sempre facile. Ne è valsa sicuramente la pena, perchè mi ha sempre fatto piacere correre con voi e stare in compagnia. Ho passato momenti bellissimi: Gianluca ed io abbiamo reso famosa tra i runners la battuta “STAI CALMO!” e mi sono divertito tantissimo!
Allenandomi sempre di più, mi è nato il desiderio di partecipare ad una maratona, visto che stavo anche per compiere 40 anni! Non avevo idea di quale maratona scegliere, inizialmente ho pensato di correre qui a Milano, ma volevo fare le cose in grande e andare da qualche altra parte, così fatto alcune ricerche su internet. Ho digitato “Le 10 maratone più belle del mondo” su google e ho trovato un elenco pieno di città e luoghi bellissimi dove correre.
Ho notato con piacere che ci sarebbe stata una Maratona a Roma e mi sono ricordato che alcuni miei amici runners mi avevano accennato che sarebbe stata una bellissima esperienza.
Ci ho riflettuto bene, guardando il percorso, l’altimetria e pensando a quanto sarebbe stato bello, e alla fine mi sono convinto a scegliere Roma.
Mi sono subito rivolto a Gianluca in cerca di consigli e di una una tabella di preparazione e mi ha spiegato molte cose interessanti. Ho lasciato perdere alcune raccomandazioni e preoccupazioni di altri runners perché dovevo concentrarmi su me stesso e su quello che sentivo.
Quando Gianluca ed io ci siamo incontrati mi ha detto una cosa bellissima, cioè che ce l’avrei fatta a completare tutta la maratona perchè sono più forte di quanto possa immaginare, e che gli allenamenti che stavo facendo servivano solo per allenare le gambe e la resistenza, perchè ho la testa sulle spalle e so usarla bene! In quel momento ho capito perchè molti miei amici runners mi hanno ripetuto tante volte che sono una persona determinata e forte e che sarei riuscito a finire qualsiasi maratona. Spesso ho pensato “Se le mie gambe fossero forti e determinate come la mia testa, forse sarei molto più veloce!”.
Con il tempo mi sono accorto del fatto che con la giusta carica e con una sana dose di concentrazione posso avere soddisfazioni e raggiungere i miei obiettivi.
Gli allenamenti sono durati due mesi e mezzo, correvo sotto lo pioggia, con il freddo… Mentirei se dicessi che è stato facile, perchè ci è voluto molto impegno e ho faticato tanto. Spesso la stanchezza era troppa, ma pur avendo saltato all’inizio qualche allenamento ho continuato perchè avevo in testa un obiettivo e dovevo raggiungerlo. Il mio unico pensiero era la maratona a Roma, infatti consideravo le altre gare come un allenamento, e pur correndo abbastanza veloce non davo il meglio di me.
Mangiavo di tutto regolarmente, evitando i cibi grassi e lo zucchero perché non contribuiscono ad avere carburante. Non è stato facile per me rimanere concentrato, visto che vedevo durante gli allenamenti gli altri che miglioravano sempre di più, però ho proseguito con serenità. Ho imparato che rimanere sereni e credere in se stessi sono due concetti fondamentali.
Il mercoledì e il venerdì, i giorni dell’appuntamento con gli UR, sono stati per me i momenti più importanti; mi è sempre piaciuto stare in gruppo perché allenarsi insieme mi stimola a dare il massimo.
Ho continuato con gli allenamenti fino al giorno della vigilia della maratona; ero emozionato e un po’ agitato, avevo paura di non riuscire a farcela, ma sono andato avanti grazie a Laura che ha continuato ad incitarmi e non si è mai lamentata di nulla! E’ una donna davvero meravigliosa!
Venerdì 8 Aprile siamo partiti per Roma, e persino il viaggio è stata un’esperienza emozionante! Appena arrivati abbiamo ritirato il pettorale (non vedevo l’ora), abbiamo visto la location che era davvero immensa e ho incontrato alcuni amici. Ho incrociato l’ultramaratoneta Giorgio Calcaterra, che subito mi ha consigliato di partire piano, e ho fatto tesoro del suo suggerimento.
Era poi in programma una breve corsa di 6km fino a Villa Borghese, con un bellissimo parco, molto romantico! Laura mi aspettava su una panchina a leggere un libro, quindi pure lei si è rilassata. Sabato 9 Aprile abbiamo fatto un po’ i turisti girando per Roma: la mattina sono andato con alcuni amici ai musei vaticani e abbiamo camminato molto, anche se non è l’ideale prima di una maratona. Avevo davvero bisogno di staccare, sfogarmi, rilassarmi ammirando i monumenti, facendo foto, ridendo con miei amici, sempre in compagnia del mio grande amore! Ho organizzato un mini raduno dell’ASU (Amici Sordi e Udenti) per pranzo, e ho mangiato con alcuni amici e conoscenti.
Nel pomeriggio ho camminato dal Vaticano fino al Trastevere con parenti e amici, poi c’è stata una bella cena con gli altri runners: c’erano Valentina, Giulio, Stefano, Francesco, Michele, Rudy e molti altri. Ci siamo divertiti, ho riso tanto e sono riuscito a distrarmi, anche se c’erano momenti in cui la preoccupazione tornava. Per fortuna con me c’era Laura, che mi ha sempre compreso e aiutato. Rudy mi ha detto: “Ti offrirò una birra se mi supererai!”
Siamo andati a letto presto, iniziava a salire l’ansia ma Laura non ha mai smesso di coccolarmi e di dirmi che sarebbe andato tutto bene. Mi ha detto poi che suo padre le diceva di fare una cosa prima di affrontare un obiettivo molto importante, e che me l’avrebbe rivelata prima di iniziare la gara.
Ci siamo alzati molto presto, ho fatto la mia colazione che consisteva in 6 fette biscottate con la marmellata di fragola e thè verde. Ero tranquillo ma allo stesso tempo emozionato, pronto con la mia canotta di Road con stampati 3 marchi per me significativi e indimenticabili: due piccoli loghi di UR e Podisti da Marte e dietro una figura mitica del Toro Scatenato!
Siamo andati poi al ritrovo della maratona con la metropolitana, direzione Circo Massimo! Quando siamo arrivati c’erano moltissime persone, provenienti da tutt’ Italia e anche da altri paesi del mondo! E’ stato bellissimo da vedere. Faceva un po’ freschino, ma era la temperatura perfetta per correre.
L’adrenalina saliva sempre di più e cercavo di muovermi un po’ per scaricare lo stress… Proprio in quel momento ho visto la scritta “INGRESSO ATLETI”, dove Laura non sarebbe potuta entrare. Si è avvicinata dicendomi quello che suo padre aveva detto a lei: quando stiamo per affrontare una giornata importante bisogna tenere i pugni chiusi e affrontare con coraggio e sicurezza quello che ci aspetta.
Grazie a lei ho trovato la forza e il coraggio che mi servivano, l’ho salutata e sono corso dentro, camminando tra runners energici e elettrizzati tanto quanto me. Ho aspettato un po’, e intorno a me vedevo persone preoccupate, nervose, pazze di gioia, emozionate e felici. Ripensando a tutti i consigli e alle raccomandazioni che mi avevano fatto, mi sono calmato e ho iniziato a concentrarmi. Ho ripensato alle parole di Laura, al fatto che volevo renderla orgogliosa di me, e dopo pochissimo siamo partiti!
Continuavo a pensare: devo correre piano, devo stare calmo, non devo guardare mai gli altri, non importa se corrono più veloci di me o se si lamentano per sorpassarmi.
Continuavo a correre, con tranquillità, senza fatica, guardandomi in giro e godendomi la temperatura perfetta.
Dopo 5km circa ho incontrato Chiara Guffanti, che si era fermata per motivi di salute, visto che si era allenata poco. Le ho detto che non doveva mollare, di correre piano e bere tanta acqua, e lei mi ha ringraziato spronandomi a vincere la maratona. Ogni 5 km bevevo l’acqua e notavo intorno a me tante persone che applaudivano e sorridevano. Alla mia sinistra c’era il Tevere, alla mia destra una fila di gente tra turisti e abitanti che guardavano la maratona.
Mentre correvo ho incontrato Giulio Antonini anche amichevolmente chiamato “The President” dagli UR, che mi ha detto: “Mirko! Guarda che bella giornata, tra poco passiamo davanti alla basilica di San Pietro e ci facciamo benedire da Papa Francesco!”. Mi ha fatto ridere, e abbiamo corso insieme fino ai 25km. Ai 28km c’era una lunga salita, iniziavo a faticare e ad avere caldo, ma facevo sempre piccoli passi per continuare ad avanzare, pensando positivo e con molta voglia di arrivare al traguardo.
Dopo i 35km siamo arrivati in Piazza Navona, c’era una moltitudine di persone che facevano il tifo per me, per noi, per la nostra maratona. Dopo i 38km iniziavo a vedere sempre più runners infortunati ed esausti, molti venivano portati via con delle barelle, ma non mi sono spaventato. Un pompiere ha persino aperto l’acqua per rinfrescarci!
Arrivato in piazza di Spagna ho visto l’insegna del tempo di corsa: mancavano solo 2 km all’arrivo! Da quel momento la stanchezza è iniziata a farsi sentire, ma non mollavo perché volevo raggiungere il traguardo.
Poco dopo purtroppo ho avuto un forte crampo alla gamba sinistra, ma ho continuato a camminare velocemente piegando bene la gamba dolorante finchè il crampo si è sciolto. Dopo poco ho visto davanti a me una galleria con una salita molto impegnativa e mi sentivo come un Toro che entra nell’arena a sfidare il torero! Allora ho fatto come mi avevano insegnato e sono avanzato facendo piccoli passi, ho superato un po’ di persone e ho finalmente oltrepassato la galleria, come un Toro che ha battuto il torero, senza paura!
Dopo poco è iniziata la discesa, ho visto l’insegna con scritto “ULTIMO KM” e a sinistra il Vittoriano! Vedendo l’arrivo ho provato un’emozione fortissima e ho iniziato a correre velocemente, gridavo di gioia, e a 200 metri dall’arrivo ho cominciato a piangere dalla felicità. Dalla tribuna Laura mi ha visto e ha sventolato la bandiera del Toro Scatenato; io correvo come un matto e ho aperto le braccia esultando. Ho fatto un tempo di 04:03:14!
Ho abbracciato Laura ringraziandola ancora per tutto quello che ha fatto per me, e ho preso la mia medaglia. Ho saputo dopo poco che sfortunatamente Stefano Vegliani si era ritirato per un piccolo infortunio; ero davvero dispiaciuto perché sapevo che ci teneva molto, ma mi ha promesso di ritornare l’anno prossimo! Abbiamo festeggiato insieme fino alla sera a cena con altri amici
tra cui Giulio e Rudy; al rientro a casa sono stato accolto da mia mamma e mia nonna che mi hanno festeggiato.
Non dimenticherò mai questa maratona, è stata una bellissima esperienza e mi ha fatto sentire per la prima volta un vero maratoneta professionista.
Ringrazio tantissimo di cuore tutte le persone che hanno tifato per me! Ringrazio la mia società podistica ROAD RUNNERS CLUB MILANO con affetto, l’URBAN RUNNERS di avermi fornito la tabella e molti consigli utili e i PODISTI DA MARTE di avermi dato coraggio!
Entrare a far parte di questo gruppo è stato come acquisire una nuova famiglia; ci è voluto tanto, non è stato facile, ma sono contento di non aver mai mollato.
Per me riuscire a completare questa maratona è stato come vincere un campionato italiano!
Questa medaglia la dedico al mio grande amore Laura Santoro che non ha mai smesso di seguirmi dall’inizio degli allenamenti fino al giorno della maratona, alla mia famiglia, ai miei amici runners e anche a Fabrizio Così, recentemente scomparso, che aveva partecipato insieme a noi alla maratona.Non vedo l’ora di partecipare ad un’altra iniziativa organizzata con questa grande famiglia, a presto!
No Comments